È la storia di un destino parallelo, quello di due protagonisti: un’azienda dalle grandi potenzialità, INDA, fondata nel 1944, a Caravate, in provincia di Varese, e un uomo, Orvile, un rappresentante di commercio per materiali in metallo nato in terra veneta, a Bonavigo, nel 1927. Due percorsi apparentemente lontani, in realtà, accomunati dalla capacità di Visione, quella che induce a sognare in grande e a compiere imprese destinate a lasciare il segno. Erano tempi in cui, dal dopoguerra agli anni Settanta, tutto andava ricostruito e l’innovazione rappresentava una finestra aperta sulla modernità emergente. “Mio padre, mancato nel 2000 a causa di una malattia incurabile, dopo essersi sposato nel 1959, ebbe l’idea di avviare un’attività autonoma e, così aprì un primo laboratorio a Verona, in via Piero Cossali, dove abitava, dando vita, nel 1960, all’azienda SAMO”, racconta Denis Venturato, oggi Presidente di SAMO Industries.
E prosegue: “Il nome nacque dall’acronimo delle iniziali dei nomi dei quattro soci fondatori, due dei quali, da subito abbandonarono il progetto, mentre mio padre continuò l’attività assieme al fratello che lasciò più tardi. Nel 1963 si inaugurò il primo stabilimento, tuttora sede del Gruppo che ancora conserva una parte dell’originario magazzino”. Venturato sottolinea: “Dopo i primi successi commerciali, papà Orvile, si ispirò dall’azienda INDA. La sua allora concorrente più all’avanguardia nella produzione di accessori bagno, con due filiali, in Svizzera in Francia e in Spagna, poteva già considerarsi una delle prime multinazionali degli anni Settanta. SAMO si specializzò, a partire dal 1965, nella produzione dei primi armadietti da bagno in acciaio Inox, diventando anche fornitore per la Marina Militare, cui si aggiunsero mobiletti in formica, accessori, portatende e tende doccia e una serie di mobili in legno decorati a mano”. Facciamo un passo indietro. INDA, acronimo di Industria Nazionale degli Accessori, nacque con la volontà di essere industria in una Nazione, quella italiana, che ancora non esisteva, la cui tradizione si tramandò, per via femminile, per tre generazioni successive.
La fondatrice fu lei, Aras Frattini, una valdese con le idee molto chiare, mossa dalla volontà di creare un’industria memorabile. Il tempo le diede ragione: il marchio INDA divenne uno dei più blasonati al mondo nel settore dell’arredo bagno. “Mio padre Orvile” – continua Venturato – “osservava e si lasciava ispirare da quell’impresa in continua espansione. Ne studiava le novità, andava alle fiere e, di tanto in tanto mi portava con lui: ricordo quello stand così grande ai miei occhi di bambino”, racconta Denis Venturato.
E aggiunge: “Oggi il Gruppo conta su 450 persone, suddivise tra gli stabilimenti principali e le filiali commerciali spagnola, francese, svizzera, belga e tedesca. Il 60 % del nostro fatturato è rivolto all’export. Ci siamo dotati di un team manageriale per accompagnare l’azienda in un inarrestabile processo di internazionalizzazione”. Il Capitale umano è una risorsa indispensabile per il successo di un’impresa.